LA PORTA
"Eccoci arrivati." pensò, bloccandosi sulla soglia.
"Dunque questo è il traguardo. Dopo tanto vagare, cercare, imparare, faticare, piangere,
ridere, soffrire, godere, amare, perdere e trovare, costruire e disfare, sperare e disperare.
Ecco l'approdo. Questa porta, che separa qui da un altrove, il noto dall'ignoto, la luce dal
buio".
Sostò un attimo sul limite, cercando dentro di sé la forza e il coraggio.
Scandagliò il legno grigio, inchiodato e fessurato, dal quale sembravano prendere forma,
emergendo, scheletri di uccelli dalle pose contorte, latori dei più cupi messaggi.
Salutò il leone, che -con sguardo fisso e sornione- ostentava innocenza sui destini dei
pennuti e indifferenza alle passioni degli umani.
Chiuse gli occhi. Inspirò a fondo, facendo scorta di ossigeno e di spirito.
Afferrò il batacchio. Aprì.